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- 2019
“Analisi truffa”.
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rassegna stampa –> articolo pubblicato il 9 febbraio 2019 su Huffington Post
“Analisi truffa”. Il commissario straordinario alla Torino-Lione Paolo Foietta accusa il Ministero
“Costi gonfiati, benefici sottovalutati”. Per Confindustria “l’unico dato è 50 mila posti”. Chiamparino: “Vogliono mettere il Piemonte all’angolo”
09/02/2019
Una analisi con numeri “estremamente negativi, direi impietosi” sulla Tav, secondo Danilo Toninelli. Una analisi “truffa” secondo Il commissario straordinario per l’Asse Ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta, che guarda con sconcerto all’analisi costi-benefici pubblicata sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri, ma dalle prime indicazioni mi sembra che dalla farsa si è passati alla truffa” afferma Foietta, commentando l’analisi costi benefici del governo sulla Tav. “E’ una analisi truffa realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone”, denuncia sostenendo che “i costi sono ampiamente gonfiati, mentre c’è una enorme sottovalutazione dei benefici ambientali e sociali”. “Dalla prima lettura – prosegue Foietta – rilevo anche una grave sottovalutazione dei traffici, sui quali l’analisi prende una cantonata colossale. C’è poi la questione delle accise e del mancato introito per lo spostamento dei traffici dalla gomma alla rotaia: è contro ogni logica e buon senso calcolare tutto questo come una negatività, va contro qualunque linea guida sulle analisi costi-benefici”. I numeri “veri”, secondo Foietta, sono quelli dei Quaderni dell’Osservatorio, dodici in tutto, “già pubblicati e messi a disposizione del governo”.
Ponti risponde al commissario Foietta: “Truffa? Lui prende soldi, io no. Dovrebbe stare zitto”
CONFINDUSTRIA: BASTA UN DATO, 50 MILA POSTI – Nel decidere sulla Torino-Lione “auspichiamo che il Governo abbia una unica e grande priorità: l’occupazione, il lavoro. L’apertura di questi cantieri a regime determina 50mila posti di lavoro”, dice il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Se per il Governo questo basta… A noi basta come analisi costi-opportunità, in una fase delicata per l’economia, in cui va messo al centro il lavoro. E’ una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone. Io l’analisi già l’ho fatta: ho dato un dato, a noi basta. Se il lavoro non è centrale in questo Paese evidentemente ci sono altri obiettivi, farebbero bene a spiegarlo a tutti gli italiani, non solo a noi”.
CHIAMPARINO: PIEMONTE MESSO ALL’ANGOLO – “Ora è chiaro chi vuol mettere il Piemonte in un angolo” commenta il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “Si delinea uno scenario che rischia di penalizzare pesantemente l’economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni – sottolinea il governatore del PD – Ora il governo si assuma la responsabilità di decidere, anche se temo di non sbagliare dicendo che farà, su opposte sponde, solo campagna elettorale”. Chiamparino contesta l’indipendenza dello studio condotto: “I numeri negativi dell’analisi costi-benefici non stupiscono. Per fare una battuta, considerata la nota predilezione del professor Ponti per il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, affidargli lo studio è stato un po’ come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue. Ma al di là delle battute, a detta anche di illustri studiosi, la Tav è un’opera strategica che, in quanto tale, cambierà le dinamiche di mercato, con grandi benefici che ricadranno non solo sul Piemonte, ma sul nord Italia, a cominciare dai porti liguri, e sull’intero paese – aggiunge -. Sono i corridoi attrezzati con la logistica che richiamano le merci, non viceversa. Del resto se Cavour avesse fatto l’analisi costi benefici sul traforo del Frejus probabilmente non avrebbe neanche raddoppiato la mulattiera del Moncenisio”.
IMPRESE: ANALISI IDEOLOGICA – “Mi pare si possa parlare di numeri risultato di un lancio di dadi”, una “risposta ideologica ad una promessa elettorale che una parte del Governo sta cercando di mantenere. Siamo di fronte a una foglia di fico a uso e consumo del M5S”. Così Corrado Alberto, presidente dell’Api Torino, commenta l’analisi costi-benefici sulla Tav. “E’ inutile parlare di competitività di un Paese e di un territorio – osserva – se non si ha il coraggio di effettuare investimenti che devono andare ben al di là di un opinabile calcolo economico. Il sistema delle imprese e del lavoro non può dare nessun credito ad un’analisi che, ad una prima lettura, pare essere stata progettata e redatta con il solo scopo di bocciare un’infrastruttura così complessa e importante come il collegamento ferroviario Tav Torino-Lione. La lungimiranza della politica e delle Istituzioni deve andare ben oltre un documento scritto assumendo costi di investimento gonfiati, volumi di traffico dimezzati, benefici ambientali minimi. Parrebbe quasi che togliere Tir dalle strade, rendere più sicuri, regolari e meno costosi i trasporti, creare più lavoro e la possibilità di collegamenti europei migliori, sia un danno per il Paese”.
COMITATO FRANCESE: ANALISI TROPPO DI PARTE – L’analisi costi-benefici sulla Tav è “straordinariamente di parte”: è quanto afferma il Comité Transalpine Lyon-Turin, secondo cui “minimizzando i benefici ambientali colossali, Ponti iscrive nella colonna dei costi il mancato introito che rappresenterebbe per lo Stato italiano una diminuzione importante delle tasse sul carburante e dei pedaggi autostradali”. “Per sintetizzare – conclude il comitato francese – meno ci saranno mezzi pesanti e auto sulle Alpi, più il rapporto costi-benefici sarà negativo. Un ragionamento che pesa almeno quanto il Co2” che rappresenta.